Passato da poco il draft NBA e iniziata da pochi giorni la summer league di Las Vegas descriviamo la situazione delle franchigie della Southwest Division.
MEMPHIS:: OJ Mayo (3) Darrell Arthur (27).
Due parole in più su OJ Mayo sono doverose: testa calda a dir poco, giocatore enigmatico ma sotto il profilo squisitamente del gioco il ragazzo è molto più che interessante: i punti nelle mani non mancano ed in vari modi ( da mettere però in conto tante forzature e palle perse…).
Altro problema che potrebbe presentarsi: è un play (come lui stesso più volte si è dichiarato) o una guardia?
Molto migliorato difensivamente negli ultimi tempi: quello che è sicuro è che ne sentiremo parlare parecchio (e in tutte le salse…) nei prossimi anni.
Darrell Arthur (che arriva via Hornets) è l'ennesimo buon prodotto da Kansas: interessante prospetto come ala grande, atleta come pochi e non disprezzabile come tecnica.
Unico grande problema: l'aggressività: poche volte azzanna il ferro come potrebbe e si accontenta del jumper.
Memphis dopo aver fatto partire la sua star (Gasol) a metà della scorsa stagione vede andarsene anche Mike Miller.
La parola d'ordine è quindi rifondazione: si deve ricostruire puntando sui giovani e in prospettiva tre-quattro nomi sono davvero interessanti (leggi Gay, lo stesso OJ Mayo e Conley).
I problemi però non mancano di certo, due soprattutto:
Tre contrattoni che impegnano 24 milioni di dollari per tre giocatori (Jaric, Walker e Buckner) non cosi utili.
Il reparto lunghi è scarso e poco affidabile: Brown, Milicic e Warrick infatti non sembrano dare tante garanzie.
VOTO: 6,5
DALLAS: Shan Foster (51).
Solo una scelta per Dallas e molto alta: Shane Foster però ha un invidiabile biglietto da visita: migliore tiratore da tre punti della NCAA 2008.
Meccanica di tiro ben lontana dall'essere perfetta, molto rapido e preciso nei tiri in situazione scomoda.
Occhio però, non è tutto oro quello che luccica: a partire dai liberi (bassa percentuale) e, più in generale, il suo bagaglio tecnico è molto limitato: apprezzabile la sua abnegazione difensiva.
Tutto però qui gira intorno alle scelte di Cuban: arrivati Green e Diop (come vice Dampier a sei milioncini l'anno), resta da vedere se Howard resterà come terza stella dietro Dirk e Jasone.
Rimanendo in ambito draft Foster comunque è una buona chiamata (specialmente alla 51).
Il classico specialista offensivo (alla Kapono per intenderci) che deve cercare di infilare più tiri possibili alzandosi dalla panchina per guadagnare in autostima e credibilità.
VOTO: 6,5
HOUSTON: Donte Greene (28) Joey Dorsey (33) Maarty Leunen (54).
Mosse molto complesse per Houston che prima chiama Batum (soffiato agli Spurs) per poi girarlo a Portland ottenendo Greene e Dorsey.
Greene comunque alla 28 sembra un buon affare: tanto lavoro sarà necessario sul ragazzo ma sul suo talento non si discute: preoccupa però la sua bassa intensità in entrambi lati del campo.
Joey Dorsey è invece un centro muscolare alla Ben Wallace.
Fisicamente impressionante e aggressivo come pochi; sul piano tecnico invece siamo allo zero assoluto.
Totale assenza di qualsiasi movimento offensivo; dovrà costruire la sua carriera nella zona difensiva del campo (ottimo rimbalzista ma spesso ha avuto problemi di falli).
Draft accettabile per Houston che trova in Greene un ala tecnica che sembra compensarsi con gli specialisti difensivi Hayes e Battier: molto probabilmente troverà già minuti nel suo anno da rookie.
Meno comprensibile la scelta di Dorsey: può essere una riserva nello spot di centro in prospettiva futura? (Mutombo sarà molto probabilmente all'ultimo anno di carriera) Difficile immaginare altro.
Più enigmatico Leunen (ala, sia grande che piccola) che non sembra poter rientrare nel roster dei Texani.
VOTO: 6
SAN ANTONIO: George Hill (26) Malik Hairston (48) James Gist (57) .
Gorge Hill è il prototipo del giocatore da Spurs (anche se San Antonio avrebbe preferito Batum, scelto però prima da Houston e poi girato a Portland): abbastanza completo come giocatore ma soprattutto molto intelligente (raramente sbaglia una scelta tattica).
Non male al tiro, meglio però in difesa.
Ottimo atleta nonostante una frattura al piede due anni fa che gli ha fatto saltare un'intera stagione.
Non risolverà certo il problema di vice-Parker ma su Hill mr. Popovich e il suo staff posson fare un buon lavoro.
Meno futuribili invece le altre due scelte che difficilmente faranno parte del roster dell'anno prossimo: a Gist infatti (ala da Maryland) dovrebbe esser preferito Mahinmi (in D-League l'anno passato); poche speranze anche per Hairston (guardia da Oregon) che nell'ultima stagione non ha prodotti quel che in tanti si aspettavano.
VOTO: 6
NEW ORLEANS: nessuna scelta.
New Orleans aveva la scelta numero 27: dopo aver draftato Arthur (vedi sopra) la scelta è stata girata (per soldi) a Memphis.
Scelta che potrebbe rivelarsi, per quel poco che conta, sbagliata perché allungare anche di un minimo la panchina degli ottimi Hornets dell'anno scorso male non avrebbe fatto.
VOTO: S.V.
MEMPHIS:: OJ Mayo (3) Darrell Arthur (27).
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OJ Mayo...ne vedremo delle belle... |
Altro problema che potrebbe presentarsi: è un play (come lui stesso più volte si è dichiarato) o una guardia?
Molto migliorato difensivamente negli ultimi tempi: quello che è sicuro è che ne sentiremo parlare parecchio (e in tutte le salse…) nei prossimi anni.
Darrell Arthur (che arriva via Hornets) è l'ennesimo buon prodotto da Kansas: interessante prospetto come ala grande, atleta come pochi e non disprezzabile come tecnica.
Unico grande problema: l'aggressività: poche volte azzanna il ferro come potrebbe e si accontenta del jumper.
Memphis dopo aver fatto partire la sua star (Gasol) a metà della scorsa stagione vede andarsene anche Mike Miller.
La parola d'ordine è quindi rifondazione: si deve ricostruire puntando sui giovani e in prospettiva tre-quattro nomi sono davvero interessanti (leggi Gay, lo stesso OJ Mayo e Conley).
I problemi però non mancano di certo, due soprattutto:
Tre contrattoni che impegnano 24 milioni di dollari per tre giocatori (Jaric, Walker e Buckner) non cosi utili.
Il reparto lunghi è scarso e poco affidabile: Brown, Milicic e Warrick infatti non sembrano dare tante garanzie.
VOTO: 6,5
DALLAS: Shan Foster (51).
Solo una scelta per Dallas e molto alta: Shane Foster però ha un invidiabile biglietto da visita: migliore tiratore da tre punti della NCAA 2008.
Meccanica di tiro ben lontana dall'essere perfetta, molto rapido e preciso nei tiri in situazione scomoda.
Occhio però, non è tutto oro quello che luccica: a partire dai liberi (bassa percentuale) e, più in generale, il suo bagaglio tecnico è molto limitato: apprezzabile la sua abnegazione difensiva.
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Dallas non poteva fare meglio con la 51... |
Rimanendo in ambito draft Foster comunque è una buona chiamata (specialmente alla 51).
Il classico specialista offensivo (alla Kapono per intenderci) che deve cercare di infilare più tiri possibili alzandosi dalla panchina per guadagnare in autostima e credibilità.
VOTO: 6,5
HOUSTON: Donte Greene (28) Joey Dorsey (33) Maarty Leunen (54).
Mosse molto complesse per Houston che prima chiama Batum (soffiato agli Spurs) per poi girarlo a Portland ottenendo Greene e Dorsey.
Greene comunque alla 28 sembra un buon affare: tanto lavoro sarà necessario sul ragazzo ma sul suo talento non si discute: preoccupa però la sua bassa intensità in entrambi lati del campo.
Joey Dorsey è invece un centro muscolare alla Ben Wallace.
Fisicamente impressionante e aggressivo come pochi; sul piano tecnico invece siamo allo zero assoluto.
Totale assenza di qualsiasi movimento offensivo; dovrà costruire la sua carriera nella zona difensiva del campo (ottimo rimbalzista ma spesso ha avuto problemi di falli).
Draft accettabile per Houston che trova in Greene un ala tecnica che sembra compensarsi con gli specialisti difensivi Hayes e Battier: molto probabilmente troverà già minuti nel suo anno da rookie.
Meno comprensibile la scelta di Dorsey: può essere una riserva nello spot di centro in prospettiva futura? (Mutombo sarà molto probabilmente all'ultimo anno di carriera) Difficile immaginare altro.
Più enigmatico Leunen (ala, sia grande che piccola) che non sembra poter rientrare nel roster dei Texani.
VOTO: 6
SAN ANTONIO: George Hill (26) Malik Hairston (48) James Gist (57) .
Gorge Hill è il prototipo del giocatore da Spurs (anche se San Antonio avrebbe preferito Batum, scelto però prima da Houston e poi girato a Portland): abbastanza completo come giocatore ma soprattutto molto intelligente (raramente sbaglia una scelta tattica).
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Ancora scelte azzeccate per R.C. Buford? |
Ottimo atleta nonostante una frattura al piede due anni fa che gli ha fatto saltare un'intera stagione.
Non risolverà certo il problema di vice-Parker ma su Hill mr. Popovich e il suo staff posson fare un buon lavoro.
Meno futuribili invece le altre due scelte che difficilmente faranno parte del roster dell'anno prossimo: a Gist infatti (ala da Maryland) dovrebbe esser preferito Mahinmi (in D-League l'anno passato); poche speranze anche per Hairston (guardia da Oregon) che nell'ultima stagione non ha prodotti quel che in tanti si aspettavano.
VOTO: 6
NEW ORLEANS: nessuna scelta.
New Orleans aveva la scelta numero 27: dopo aver draftato Arthur (vedi sopra) la scelta è stata girata (per soldi) a Memphis.
Scelta che potrebbe rivelarsi, per quel poco che conta, sbagliata perché allungare anche di un minimo la panchina degli ottimi Hornets dell'anno scorso male non avrebbe fatto.
VOTO: S.V.
Luca Lucertini
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