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Brand verso Philly? |
I temibili Clippers di Baron Davis ed Elton Brand non esisteranno mai. O meglio, esisteranno i Clippers (un po' meno temibili, se non per le numerose palline che avranno alla lotteria del draft) di un Barone con le pive nel sacco, tradito da una scelta -quella di lasciare a sorpresa i suoi Warriors- che a posteriori potrebbe rivelarsi a dir poco avventata.
Questa è la situazione suggerita dagli ultimi sviluppi del mercato NBA, che prospetta invece un ''uno-due'' clamoroso da parte di Philadelphia, pronta a sconvolgere gli scenari della costa atlantica con un paio di mosse ben assestate: il GM Ed Stefanski starebbe infatti per mettere su un aereo con destinazione Minnesota il terzo anno Rodney Carney ed il veterano Calvin Booth in cambio di...nulla, o più verosimilmente qualche scelta futura. Il tutto per risparmiare i 2,8 milioni di dollari dei loro contratti (che i Timberwolves pagheranno sfruttando una trade exception relativa allo scambio che ha portato Mark Blount a Miami lo scorso ottobre) per poter puntare dritto -appunto- a Brand, che teme di vedersi depauperato del ruolo di ''prima punta'' ai Clippers e preferirebbe, a quanto pare, Philly a Oakland, casa di quei Golden State Warriors che hanno pensato a lui per vendicarsi dello ''scippo'' subito ad opera Clips stessi nell'affare Davis.
Una mossa che ha del cervellotico, ma che sarà utile ai 76ers per provare a concedersi il lusso di affiancare all'attuale uomo-franchigia Andre Iguodala non solo Brand ma anche un altro pezzo grosso del mercato dei free agents (si continua a parlare di Josh Smith). Il tutto -certo- data per scontata la conferma di Iguodala, una conferma che per la verità tanto scontata non è. L'ala di Springfield (Illinois) è un restricted free agent, e se non avrà offerte particolarmente accattivanti potrebbe accettare di rimanere almeno una stagione nella città dell'amore fraterno intascando i quasi 4 milioni della qualifying offer che gli spetta, godendo al contempo di una compagnia che potrebbe garantire ai ragazzi di Maurice Cheeks un campionato da assoluti protagonisti, se non addirittura da contenders. Le avversarie sono avvertite.
Andrea Rizzi
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