da Gazzetta.it
NEW YORK (NY, Usa), 30 Luglio 2008 - Ron Artest lascia Sacramento. Fin qui nessuna sorpresa, quello che sorprende è la destinazione del bad boy dei Kings, finito agli Houston Rockets.
NEW YORK (NY, Usa), 30 Luglio 2008 - Ron Artest lascia Sacramento. Fin qui nessuna sorpresa, quello che sorprende è la destinazione del bad boy dei Kings, finito agli Houston Rockets.
APPROCCI - I Knicks di Mike D’Antoni e i Los Angeles Lakers avevano provato ad assicurarsi il giocatore di Sacramento il quale sembrava gradire entrambe le sistemazioni. Tornare nella sua New York, oppure approdare alla corte di Kobe Bryant. Invece Sacramento ha accettato l’offerta di Houston che ha messo sul piatto della bilancia il rookie Donte Greene, l’ex guardia di Sacramento Bobby Jackson e una prima scelta al prossimo draft.
CARAMELLE - Artest quindi finisce ai Rockets e si dice decisamente soddisfatto per l’operazione di mercato. Nessun rimpianto quindi per Lakers o Knicks. "Sono al settimo cielo – conferma il giocatore – mi sento come un bambino in un negozio di caramelle. A Houston ci sono giocatori eccezionali, un allenatore che stimo tantissimo e una grande società. Non potrei essere più felice". Fondamentale proprio la presenza sulla panchina dei Rockets di Rick Adelman, per il quale Artest ha già giocato in passato e che considera uno dei suoi allenatori preferiti. L’operazione di mercato non potrà essere annunciata prima del 14 agosto perché le matricole selezionate al draft di giugno (Greene appunto) non possono essere cedute prima di quella data, ma cambia poco.
ROCKETS DA SOGNO - Artest andrà ad aumentare il potenziale di una squadra che adesso può contare non solo sulla produzione in attacco di fenomeni come Tracy McGrady e Yao Ming, ma anche sulla versatilità e soprattutto sulla difesa dell’ex giocatore dei Kings. Senza dimenticare che la squadra texana in questa offseason si e’ assicurata il free agent Brent Barry, un veterano in grado di far fare il salto di qualità alla panchina dei Rockets. "Questa è una notizia fantastica – dice raggiante Tracy McGrady – da 11 anni aspettavo l’opportunità di giocare in una squadra così talentuosa. Con Artest possiamo competere con tutti. Sono convinto che adesso la nostra squadra sia al livello delle migliori compagini della Nba".
DELUSIONE A L.A. - Delusi, invece, i tifosi di Lakers che speravano di poter soffiare Artest alla concorrenza. La franchigia di L.A. però non ha voluto privarsi di Lamar Odom, il giocatore che Sacramento avrebbe preteso nell’eventuale trade di Ron Artest. Ma il General Manager Mitch Kupchak ha preferito tenersi stretto un giocatore discontinuo, Odom appunto, ma potenzialmente utilissimo, soprattutto negli schemi offensivi di Phil Jackson. Così adesso a esultare sono i tifosi di Houston.
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