mercoledì 2 luglio 2008

Arenas tra due fuochi, Calderon resta a Toronto

da Basketnet.it

L'effetto domino di cui si è parlato fino a questo momento ha iniziato a dare i primi frutti. L'uscita dal contratto del Barone ha messo la franchigia della Baia con le spalle al muro: concedergli quello che ha spinto il point-man ad esercitare l'uscita o magari concentrarsi sul altri. Beh al momento il team di Golden State non ha ancora le idee chiare o meglio sta cercando di sondare il terreno.
Il mercato dei free agent, come sicuramente avrete letto in precedenza su queste stesse pagine, sta pian piano perdendo i pezzi pregiati con il riaccasamento di Jamison a Washington e la decisione di Artest di restare a Sacramento e quello di José Calderon ai Raptors ( queste le prime parole pronunciate dal regista spagnolo sul proprio sito personale: «Vorrei ringraziare pubblicamente Bryan Colangelo, Maurizio Gherardini e Sam Mitchell e tutta la famiglia dei Raptors per la fiducia che hanno riposto in me e sono sicuro che insieme potremo ottenere grandi cose in futuro»), e quindi i 'big' su cui puntare sono davvero pochi, ma di sicuro non mancano.
Non mancano anche perché in bilico c'è ancora la situazione di uno dei giocatori più ambiti di questo mercato, o meglio ambiti da parte di chi ha la possibilità di offrirgli quel massimo salariale per cui ha tanto lavorato e per cui anche lui ha deciso di esercitare l'uscita dal contratto. Il nome ormai è noto a tutti ed è quello di Gilbert Arenas. A differenza del compagno di squadra 'Agent 0' non ha ancora deciso su quello che dovrà essere il suo futuro. Sulla scrivania della front office capitolino l'offerta è già pronta (6 anni e 124 milioni di presidenti spirati).
Questo dovrebbe essere quanto si aspettava, ma di mettere nero su bianco non se ne parla (c'era chi a Washington riteneva il tutto fatto dopo l'allenamento in tarda serata e l'incontro con Ernie Grunfeld ndr). Perché? Ai posteri l'ardua sentenza avrebbe sentenziato Manzoni, ma per noi umili mortali la questione è solo ipotizzabile ed ecco allora che entrano in scena i Warriors.


La telefonata ed il contatto anche questo caso è arrivato. Mullin non vuole certo restare a mani vuote nel caso di partenza di Baron Davis e come una sorta di polizza assicurativa tasta il terreno per l'unico che non farebbe rimpiangere l'assenza nella prossima stagione del play in maglia numero 5. Praticamente le offerte possono essere definite al quanto simili ed allora la questione si sposterebbe tutta sul giocatore e sul fascino magari di tornare laddove aveva iniziato per dimostrare ancora di più quanto grande fu l'errore di considerarlo un giocatore su cui non puntare per il futuro.

Domenico Pezzella

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